Bari, pittore a processo: “Non sono antisemita”

BARI – “Non sono antisemita e non ritengo certamente che gli ebrei vadano a uccidere i bambini. Nel comporre il quadro ‘Martirio di San Simonino da Trento’ ho usato modelli umani, e riproposto le fattezze fisiche dei personaggi come si riproducevano gli ebrei nell’antichità”. Si è difeso così il pittore barese Giovanni Gasparro, nel processo che lo vede imputato a Bari per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa (per alcuni commenti al post sul suo dipinto ‘Martirio di San Simonino da Trento’). Ascoltato in aula, il 42enne ha anche spiegato di aver tolto dal titolo dell’opera la dicitura “per omicidio rituale ebraico”, per eliminare le critiche sull’antisemitismo arrivate sin da subito nei suoi confronti.
A Gasparro sono contestati i commenti da lui pubblicati sui social dopo che, nel 2020, aveva postato su Facebook 21 foto dell’opera: rispondendo ad alcuni utenti, avrebbe, secondo l’accusa, “propagandato e divulgato idee fondate sull’odio antisemita, atte ad influenzare le opinioni di un più vasto pubblico, scatenando e suscitando reazioni e commenti di cui vari dal chiaro contenuto antisemita di numerosi followers”.
“Sin da subito, sulla vicenda, si è scatenato un clamore mediatico spropositato a causa dei commenti sotto le foto del dipinto”, ha detto ancora Gasparro, che però ha spiegato come “nei commenti volevo semplicemente chiarire che non sono antisemita, e non ritengo che gli ebrei uccidano i bambini”. Ma, ha aggiunto, “non ho gli strumenti come storico o teologo per dire se Simonino è un martire o meno, non posso dirlo”.
L’opera del 2020 riproduce l’omicidio di un bambino di Trento, detto Simonino, scomparso misteriosamente la notte del 23 marzo 1475 e ritrovato morto trenta giorni dopo, con una ferita sanguinante al costato, afferrato e circondato da membri della comunità ebraica intenti a raccogliere in una bacinella il sangue della ferita del bambino. Simonino è stato venerato come beato dalla Chiesa cattolica fino al 28 ottobre 1965, quando nel corso del Concilio Vaticano II ne fu abolito il culto.

About Author