La Procura barese: “Nessuna prova che la garza sia stata lasciata nel cesareo del 2018”
La Procura di Bari ha chiesto l’assoluzione per 12 persone, tra medici e infermieri in servizio presso l’ospedale San Paolo, imputati per il presunto abbandono di una garza nell’addome di una paziente durante un parto cesareo avvenuto nel 2018.
Secondo l’accusa iniziale, il materiale sarebbe stato dimenticato nel corpo della donna, che nei mesi successivi aveva iniziato a lamentare dolori persistenti. La mancata prescrizione di una radiografia avrebbe ritardato la diagnosi, portando a una grave infiammazione, a un ricovero di 12 giorni e all’asportazione di parte dell’intestino.
Nel corso del processo, tuttavia, non è emersa alcuna prova certa che la garza – un cosiddetto gossypiboma – sia stata effettivamente dimenticata durante quell’intervento. Le difese degli imputati hanno sostenuto che il corpo estraneo potrebbe risalire a un cesareo precedente eseguito nel 2014, circostanza ritenuta plausibile dagli inquirenti.
Inoltre, i sintomi accusati dalla donna non sarebbero riconducibili con certezza alla presenza della garza, bensì a un’altra patologia diagnosticata e trattata in modo adeguato.
Le prossime udienze, previste per il 29 maggio e il 6 giugno, saranno dedicate alla discussione delle difese. La sentenza è attesa al termine dell’udienza del 26 giugno.
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