Bari, l’Apulia Film Commission e la guerra intestina con colpo di scena


Fiera del levante

BARI – Si trascina ormai da tempo la ‘guerra intestina’ all’Apulia Film Commission. Da una parte la presidente Simonetta Dellomonaco, dall’altra il suo direttore Antonio Parente. Un caso che è balzato agli onori della cronaca già a fine novembre scorso quando a causare la rottura tra le parti ci sarebbe stata una presunta aggressione ai danni della numero uno della Fondazione da parte del dg.

Nelle scorse ore un ulteriore tassello si è aggiunto alla storia, denunciato direttamente dalla presidente brindisina con un comunicato stampa affidato ai giornalisti: due consiglieri – Marta Proietti e Luca Bandirali – si sono dimessi dal Cda. “È evidente – spiega l’architetto – che le dimissioni sono finalizzate a impedire che vengano assunte decisioni definitive entro i termini procedurali previsti dalle norme”. La presidente non usa giri di parole. “La cosa – commenta – appare grave a fronte di un consiglio di amministrazione convocato per lunedì (domani – ndr) in cui si dovrà decidere sul procedimento disciplinare”. I rapporti fra Dellomonaco e Parente – si dice nell’ambiente – non sono mai stati semplici, ma la situazione sarebbe precipitata durante una discussione per le procedure da seguire per il finanziamento di una produzione cinematografica. “Chi mi conosce – continua la presidente – sa bene che sono una persona pacifica ed equilibrata”.

Secondo Dellomonaco, Parente avrebbe cominciato ad aggredirla verbalmente, poi avrebbe fatto pressione sulla sua mano per evitare che aprisse la porta per uscire. La presidente ha presentato un esposto al quale ha allegato il referto medico del Policlinico, dove è andata dopo la presunta aggressione. Apulia Film Commission ha avviato un procedimento disciplinare. Il direttore generale Parente si è difeso respingendo le accuse della Dellomonaco spiegando come il comportamento, indicato nella denuncia, sia estraneo alla sua condotta umana e professionale.

E proprio domani il Cda avrebbe dovuto pronunciarsi sulla vicenda ma a poche ore dalla riunione  il nuovo colpo di scena, con le dimissioni dei due consiglieri

 

 

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