“Parlare di autonomia differenziata senza mai dire preventivamente quante e quali risorse saranno destinate al Sud sarebbe l’ennesima presa in giro al Mezzogiorno. Calderoli è lo stesso che nel 2009 con la riforma sul federalismo fiscale fece i disastri che stiamo continuando a pagare ancora adesso. Vorrei evitare che per il Sud si replicasse, dopo 15 anni, lo stesso film”. Lo ha dichiarato Francesco Boccia, senatore del PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, in diretta a Radio radicale.
“Quindi, prima le risorse e la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) su scuola, sanità, assistenza e trasporto e poi l’autonomia – ha spiegato Boccia -. Il tema è politico: definire i Lep attraverso la cabina di regia con un Dpcm è inaccettabile, la vita delle persone non può essere definita con un provvedimento amministrativo. Così come il testo deve essere prima condiviso con la Conferenza Stato Regioni e con la Conferenza Unificata, senza fughe in avanti unilaterali. Sarebbe uno strappo istituzionale molto grave”.
”È evidente che questo improvviso attivismo di Calderoli è ad uso e consumo della campagna elettorale per le regionali in Lombardia, mi auguro che i compagni di maggioranza del Mezzogiorno di Calderoli sappiano farsi valere, invece di essere conniventi con una riforma che spaccherebbe il Paese in due, a danno del sud, delle aree interne e delle aree di montagna”, ha concluso Boccia.
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