L’Iran ha promesso “conseguenze eterne” in risposta al violento attacco lanciato dagli Stati Uniti contro alcuni obiettivi strategici, tra cui il sito nucleare di Fordow. A poche ore dal raid, l’area mediorientale è piombata in uno stato di tensione massima: missili iraniani sono stati lanciati su Tel Aviv e Haifa, provocando gravi danni e la distruzione di edifici.
Iran: “Americani criminali, ora ci difenderemo”
Il governo di Teheran ha definito l’azione americana “criminale e illegale” e ha rivendicato il diritto alla difesa della propria sovranità. “La guerra è iniziata”, si legge in un post dell’account ufficiale dei Guardiani della Rivoluzione. Il ministro degli Esteri iraniano Araghchi ha condannato l’attacco e ribadito che “gli Stati Uniti pagheranno un prezzo altissimo”. Secondo quanto dichiarato dal deputato Mohammad Manan Raisi, il sito nucleare di Fordow non avrebbe subito danni rilevanti grazie all’evacuazione preventiva del materiale sensibile. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) ha comunicato che, al momento, non risultano aumenti dei livelli di radiazione.
l’Iran accusa gli USA di aver superato la “linea rossa”
Il bombardamento statunitense contro i siti nucleari iraniani ha innescato una nuova crisi internazionale. “Gli Stati Uniti hanno oltrepassato la linea rossa”, ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi durante una conferenza stampa a Istanbul, in occasione del vertice dell’Organizzazione della Conferenza Islamica. Ma secondo fonti interne a Teheran, la “linea più rossa” di tutte sarebbe l’uccisione della Guida suprema Ali Khamenei: in quel caso, l’Iran promette “rappresaglie senza limiti”. Il nuovo comandante dei Pasdaran, Mohammad Pakpour, ha rilanciato le minacce anche contro Israele: “Le nostre operazioni proseguiranno, e Israele non avrà pace”. Secondo quanto riferito dalla Mezzaluna Rossa, le bombe statunitensi sui siti nucleari non avrebbero causato vittime.
Appello del Papa: “Fermarsi prima che sia troppo tardi”
Durante l’Angelus, Papa Leone XIV ha rivolto un appello alla comunità internazionale: “Oggi più che mai l’umanità invoca la pace. Occorre fermare la tragedia della guerra prima che diventi una voragine irreparabile”. Ha chiesto ai leader di agire con responsabilità, affinché “la diplomazia possa far tacere le armi”.
Schlein: “Italia non partecipi ad azioni militari”. Tajani: “Nessun aereo partito dall’Italia”
Anche la leader del PD Elly Schlein ha lanciato un appello al governo: “L’Italia non partecipi ad azioni militari né consenta l’uso del nostro territorio”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha smentito qualsiasi coinvolgimento operativo: “Nessun aereo è partito dall’Italia per colpire l’Iran, né abbiamo ricevuto richieste in tal senso”. Intanto, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha riunito il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica al Quirinale: massima allerta attorno a basi americane come Aviano e Sigonella, al Vaticano e in vista del prossimo Giubileo.
In Italia allerta altissima su obiettivi sensibili
Anche l’Italia segue con estrema attenzione l’evolversi della crisi. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riunito in videoconferenza i ministri competenti, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i vertici dei servizi segreti. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani auspica una de-escalation, mentre il ministro della Difesa Guido Crosetto parla di “crisi molto più ampia”.
Nel frattempo, resta altissima l’allerta su tutto il territorio italiano per gli obiettivi sensibili. Sedi diplomatiche, infrastrutture strategiche e luoghi simbolici sono sorvegliati da dispositivi di sicurezza rafforzati.
Il Regno Unito ha smentito coinvolgimenti
Dal Regno Unito, il governo guidato da Keir Starmer ha smentito qualsiasi coinvolgimento nell’operazione americana. Il ministro del Commercio Jonathan Reynolds ha precisato che non è stato richiesto l’uso della base britannica di Diego Garcia. Londra, pur evitando critiche a Washington, ha sollecitato l’Iran a “tornare al tavolo del negoziato”.
Trump: “Se non ci sarà la pace, sarà una tragedia”
“A questo punto o ci sarà la pace o ci sarà una tragedia come mai prima”. Lo ha detto Donald Trump alla Casa Bianca dopo l’attacco contro l’Iran, avvertendo che “se la pace non arriverà rapidamente, attaccheremo gli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità. Gli impianti nucleari chiave iraniani sono stati completamente distrutti”, ha riferito il presidente Usa secondo il quale “il nostro obiettivo era annullare le capacita di arricchimento di Teheran e la sua minaccia nucleare”, parlando di uno “spettacolare successo militare”. Con il premier israeliano Benjamin Netanyahu “abbiamo lavorato come una squadra”, ha sottolineato Trump.
Netanyahu: “Io e Trump diciamo, prima la forza, poi la pace”
“Io e il presidente Trump diciamo spesso “la pace attraverso la forza”. Prima viene la forza, poi viene la pace. E stasera il presidente Trump e gli Stati Uniti hanno agito con molta forza”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu In un video pubblicato in inglese, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per l’attacco agli impianti nucleari iraniani. “La decisione di Trump è coraggiosa e cambierà la storia”, ha affermato il primo ministro.
Cina, ferma condanna all’attacco americano
“La Cina condanna fermamente l’attacco americano all’Iran e agli impianti nucleari sotto la supervisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Questa mossa degli Stati Uniti viola gravemente gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e aggrava le tensioni in Medio Oriente”. Lo sostiene in una nota il ministero degli Esteri di Pechino. “La Cina invita le parti in conflitto, in particolare Israele, a cessare il fuoco il prima possibile, a garantire la sicurezza dei civili e ad avviare il dialogo e i negoziati”.
Lavrov: “Il Mondo rischia di sprofondare nel caos”
“La decisione irresponsabile di sottoporre il territorio di uno Stato sovrano ad attacchi missilistici e dinamitardi, a prescindere dalle argomentazioni addotte, viola gravemente il diritto internazionale e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, afferma il ministero degli Esteri di Mosca in un comunicato diffuso sul suo canale Telegram. “Il rischio di un’escalation del conflitto in Medio Oriente, già travolto da molteplici crisi, è aumentato significativamente”, si aggiunge nella nota. “Chiediamo la cessazione delle aggressioni e l’intensificazione degli sforzi per creare le condizioni affinché la situazione torni in un canale politico e diplomatico”, afferma la diplomazia russa.
Lavrov evidenzia che quelli che parlando di Israele affermano che agisce in base al suo diritto all’autodifesa, “come ha detto Emmanuel Macron”, sono “i più grandi cinici”. “Autodifesa da cosa?”, ha chiesto il ministro degli Esteri. “Se ogni Paese – ha aggiunto – è autorizzato ad interpretare il diritto all’autodifesa, previsto dalla Carta dell’Onu, in modo tale da dire, ‘decido per conto mio quando usare il mio diritto’, allora “non ci sarà più un ordine mondiale, ma il caos completo”.
Per Mosca inoltre gli attacchi contro l’Iran “hanno inferto un duro colpo alla credibilità del Trattato di non proliferazione nucleare e del sistema di verifica e monitoraggio dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, che su di esso si basa”.
Il ministero degli Esteri russo chiede quindi “una reazione tempestiva, professionale e onesta dalla dirigenza dell’Agenzia, senza evasioni e tentativi di nascondersi dietro una ‘equidistanza’ politica”. Anche il Consiglio di Sicurezza dell’Onu “deve reagire”, aggiunge Mosca, e perché siano “respinte collettivamente le azioni conflittuali di Stati Uniti e Israele”.
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