San Marzano, munizioni e spaccio a conduzione familiare: in carcere due fratelli

SAN MARZANO- Avrebbero nascosto in casa panetti di hascisc per oltre un chilo e 16 munizioni calibro 7,65: due fratelli di 34 e 29 anni di San Marzano sono stati trasferiti nel carcere di Taranto per detenzione a fini di spaccio e detenzione abusiva di munizionamento.

È accaduto nell’ambito dell’attività di prevenzione e repressione posta in essere da parte del nucleo Investigativo del reparto Operativo del comando provinciale carabinieri di Taranto, finalizzata tra l’altro al contrasto del fenomeno legato alla diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope soprattutto nelle zone caratterizzate da una significativa presenza di piazze di spaccio.

Dunque, è stato organizzato un servizio mirato nel comune di San Marzano di San Giuseppe, dove era emersa, da attività informativa e di osservazione, la presenza di soggetti dediti al traffico di stupefacenti, sia al dettaglio che all’ingrosso.

Durante lo svolgimento delle attività, i militari, con l’ausilio dei colleghi di San Marzano e del nucleo Cinofili di Modugno, hanno effettuato una serie di perquisizioni in alcune abitazioni, traendo in arresto in flagranza due fratelli rispettivamente di 34 e 29 anni del posto, già noti alle Forze di Polizia, ritenuti responsabili presumibilmente di “detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti” e “detenzione abusiva di munizionamento”.

In particolare, i fratelli sono stati trovati complessivamente con 7 involucri contenenti hascisc, del peso di 19,3 grammi; 11 panetti termosaldati contenenti hascisc, pari 1,23 chili e 16 proiettili calibro 7,65.

Lo stupefacente sequestrato sarà sottoposto ai prescritti accertamenti presso il dipendente Laboratorio analisi sostanze stupefacenti del comando provinciale carabinieri di Taranto, mentre i proiettili, ugualmente sequestrati, saranno versati presso l’ufficio corpi di reato del Tribunale jonico. Gli arrestati, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura ionica, sono stati quindi associati presso la casa circondariale di Taranto.

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