Allarme vino italiano negli USA: export bloccato per paura dei dazi

Castelletti (Uiv): “Ordini fermi, importatori americani temono di dover pagare tasse salate”

L’export del vino italiano verso gli Stati Uniti è di fatto fermo, bloccato dalla paura di dazi che, sebbene ancora non ufficialmente introdotti, spaventano gli importatori americani. A lanciare l’allarme è Paolo Castelletti, direttore generale dell’Unione Italiana Vini, a margine della presentazione della 57 edizione del Vinitaly.

Il timore degli importatori

“Anche se i dazi non esistono ancora formalmente, le esportazioni sono già bloccate – spiega Castelletti – perché gli importatori americani temono che, in caso di applicazione retroattiva, debbano essere loro a farsi carico della tassa sui prodotti in transito”. Il rischio, secondo l’Uiv, è che se entro il 14 aprile non verrà chiarito che i dazi non si applicano alle merci già spedite, i contratti già firmati falliranno.

Il vino italiano vale 2 miliardi negli USA

Il settore è in forte apprensione: il mercato statunitense vale circa 2 miliardi di euro per il vino italiano, pari al 24% delle esportazioni globali del comparto. “Ci sono già documenti ufficiali – racconta Castelletti – in cui le società americane consigliano di bloccare tutte le importazioni di vino europeo, in attesa di conoscere la posizione definitiva sulla questione”.

Tutto sospeso fino al 14 aprile

Il clima d’incertezza proseguirà almeno fino al 13 aprile, data fino alla quale l’Unione Europea ha sospeso l’adozione della lista di ritorsione commerciale che include il whisky americano. Un inserimento che, secondo gli operatori, potrebbe spingere Donald Trump a rispondere con dazi fino al 200% su prodotti come il vino europeo.

Fino ad allora, il blocco degli ordini resta una realtà con pesanti ricadute economiche per il comparto vitivinicolo italiano.

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