L’inserimento di avvertenze sanitarie sulle etichette del vino potrebbe mettere in pericolo il record di esportazioni da 8,2 miliardi di euro registrato nel 2024, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente. È l’allarme lanciato da Coldiretti e Filiera Italia, sulla base di dati Istat, durante gli Stati generali del settore al Campidoglio.
Le esportazioni del vino italiano, dopo il rallentamento del 2023, sono tornate a crescere, con gli Stati Uniti che si confermano primo mercato di riferimento, seguiti dalla Germania. Tuttavia, Coldiretti denuncia il rischio di penalizzazioni a livello internazionale a causa della proposta della Commissione Europea di introdurre etichette con messaggi allarmistici sul consumo di alcol, sulla scia del modello già adottato dall’Irlanda.
Questa misura, secondo Coldiretti, minaccia un prodotto simbolo della Dieta Mediterranea con diecimila anni di storia e colpirebbe un settore impegnato nella promozione di un consumo consapevole. Attualmente, il 40% del vino italiano esportato, per un valore di circa 3,3 miliardi di euro, è destinato all’Unione Europea. Un’eventuale estensione di tali misure potrebbe avere ripercussioni su scala globale.
Le preoccupazioni sono state espresse in una lettera inviata da Coldiretti e Filiera Italia alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e ai commissari responsabili di salute, agricoltura e riforme. Il tema è stato anche discusso in un incontro con il commissario all’Agricoltura, Cristophe Hansen, organizzato da Farm Europe.
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