Le misure adottate nella campagna di richiamo di circa 190mila Citroën C3 e DS3 equipaggiate con airbag difettosi della Takata non sono ancora adeguate. È quanto denunciano Codacons, Adusbef e l’Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi in un comunicato congiunto, riferendosi all’andamento del procedimento giudiziario in corso presso la Corte d’Appello di Torino.
La campagna di richiamo è gestita da Psa Groupe Italia, ma secondo la nota delle associazioni i giudici hanno ritenuto “non idoneo” il metodo adottato per avvisare i proprietari dei veicoli. Gli avvisi, infatti, sono stati inviati a indirizzi non aggiornati, estratti dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), anziché attraverso specifiche ricerche anagrafiche, come già ordinato dal Tribunale di primo grado.
Le associazioni richiamano inoltre l’attenzione su alcune notizie di stampa secondo cui un malfunzionamento dell’airbag avrebbe avuto un ruolo determinante nella morte dell’avvocata Simona Blago, 53 anni, in un incidente stradale avvenuto il 29 giugno scorso alle porte di Lecce.
“La fallimentare campagna di richiamo – denunciano – continua a danneggiare i consumatori”.
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