Un agente della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Foggia è stato aggredito da un detenuto con problemi psichiatrici. A renderlo noto è Federico Pilagatti, della segreteria nazionale del Sappe (sindacato autonomo di polizia penitenziaria), precisando che l’agente è stato “colpito al volto senza alcun motivo”, riportando “conseguenze alla mandibola”.
“Sono sette i poliziotti che sono in malattia a seguito di gravi danni riportati dalle aggressioni subite dai detenuti”, ricorda Pilagatti, “senza contare quelli che, con grande sacrificio, anche emotivo, hanno ripreso comunque a lavorare. Ormai, la tensione e lo stress tra i poliziotti sono alle stelle, poiché le continue provocazioni e aggressioni, che rimangono pressoché impunite, demoralizzano gli agenti”.
Il sindacalista denuncia come “in questo momento le carceri siano in mano ai detenuti: è un dato di fatto, poiché i detenuti stanno dimostrando ogni giorno di poter fare ciò che vogliono senza alcun contrasto effettivo”. Il Sappe ha recentemente rappresentato al sottosegretario alla Giustizia Del Mastro e ai vertici del Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) che “si potrebbero ridurre dell’80% circa gli episodi di violenza senza nessuna spesa aggiuntiva, ma applicando solamente le leggi che ci sono”.
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