“In questo momento di lutto non sia turbato il nostro cuore”. È questo il
passaggio più significativo della lettera inviata alla comunità diocesano dall’Arcivescovo di Lecce, Monsignor Michele Seccia. L’annuncio della morte di Papa Francesco, la mattina del Lunedì dell’angelo, ha colto tutti di sorpresa. In tanti avevano guardato con compassione e speranza al saluto che Bergoglio aveva voluto fare nel giorno di Pasqua, pur con una voce flebile. Poi, la mattina di Pasquetta, la doccia fredda. Il Papa si è spento a 88 anni e dopo un lungo ricovero in ospedale. In queste ore anche Lecce si prepara per l’ultimo saluto che sarà sabato alle 10, mentre alle 12 le campane di tutte le chiese della città hanno suonato a lutto
“stringiamoci nella preghiera che si fa comunione – le parole di Mons Seccia ai leccesi-: chiediamo al Signore della vita di asciugare le nostre lacrime e di trasformare ogni tristezza in spazio privilegiato per la sua grazia. La nostra lode all’Autore della vita per averci donato un Padre che ha esercitato il ministero petrino con la dolcezza del Buon Pastore, con la tenacia del seminatore e con l’amore del Dio Misericordioso che non smette mai di cercare e attendere i suoi figli”.
“Che lo Spirito Santo – conclude – continui a scrivere pagine inedite di Salvezza e spinga la Chiesa verso orizzonti inesplorati, per rendere presente, il Risorto: unica Speranza che non delude. La Vergine Maria – chiude – ci insegni l’arte della fiducia e ci custodisca nel Cuore di Cristo”.
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