Accoglienza ucraini, 931 in Basilicata: siglato accordo tra prefetto e sindaco di Rapone

RAPONE- È stato sottoscritto nella mattinata del 31 marzo, presso il Palazzo del governo, il primo accordo per l’accoglienza in ambito comunale di cittadini provenienti dalla guerra in Ucraina tra il prefetto di Potenza, Michele Campanaro e il sindaco di Rapone, Felicetta Lorenzo.

L’accordo di collaborazione si inserisce nel quadro delle forme di accoglienza e sostegno nei confronti dei profughi ucraini previste dalle misure governative, per il rafforzamento della rete dei Centri straordinari d’accoglienza – Cas gestiti dalle prefetture.

“Si tratta di un ulteriore, importante passo avanti nella direzione della concreta definizione e attuazione della rete di accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra – ha detto il prefetto – frutto della sinergia tra istituzioni. Prefettura di Potenza e comune di Rapone, uno dei piccoli comuni di questa provincia, sotto i mille abitanti, hanno messo a fattor comune le proprie risorse per rispondere alle eccezionali esigenze connesse alla grave crisi internazionale.”

L’iniziativa risponde alla volontà, condivisa con Anci Basilicata (nel cui ambito, il sindaco di Rapone rappresenta tutti i piccoli comuni), di rafforzare il sistema dell’accoglienza diffusa, favorendo una equilibrata distribuzione delle presenze nel territorio provinciale. “Ringrazio sentitamente il sindaco Felicetta Lorenzo per aver aderito convintamente alla sottoscrizione dell’accordo – ha continuato il rappresentante del governo – che ha anche un valore altamente simbolico, perché conferma il principio che nei piccoli comuni di questa provincia, a rischio spopolamento, si possono garantire forme efficaci di accoglienza e integrazione.”

Pasti, orientamento e corsi di lingua italiana: i servizi dell’accoglienza

La convenzione prevede, in particolare, l’impegno del comune di Rapone a garantire idonee sistemazioni alloggiative a nuclei familiari per un totale di 40 posti e ad assicurare, oltre alla fornitura di pasti e beni essenziali, servizi di mediazione linguistico-culturale, di informazione legale, di orientamento al territorio e la somministrazione di corsi di lingua italiana, con l’obiettivo di favorire l’inserimento dei profughi ucraini nel tessuto socio-economico locale. Gli oneri economici relativi ai servizi offerti e il monitoraggio restano a carico della prefettura.

“Una specifica attenzione – ha detto il prefetto Michele Campanaro – è rivolta all’individuazione di situazione di vulnerabilità tra i soggetti accolti, con particolare riferimento a donne e minori, per l’avvio di percorsi di sostegno.”

In proposito, il prefetto ha ricordato anche le azioni già messe in campo con i Servizi sociali dei comuni, con le Autorità giudiziarie minorili e con l’ufficio Scolastico provinciale, nell’ambito delle indicazioni fornite dal commissario delegato per il coordinamento delle misure e delle procedure finalizzate alle attività di assistenza nei confronti dei minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina, attraverso il “Piano minori stranieri non accompagnati” dello scorso 25 marzo.

Profughi ospitati, minori non accompagnati e fascia in età scolare: i numeri

A conclusione, il prefetto ha illustrato i dati sulle presenze in regione dei cittadini provenienti dall’Ucraina: “Sono 931 i profughi attualmente ospitati in 69 comuni della regione, di cui 671 accolti in 52 comuni del potentino. 17 sono minori stranieri non accompagnati, 13 ospitati in provincia di Potenza, e 283 minori compresi nella fascia di età scolare, tra i 6 e i 16 anni, di cui 202 in questa provincia. Per questi ultimi, gli uffici Scolastici territoriali monitorano e aggiornano quotidianamente gli inserimenti nei percorsi scolastici”. Il Prefetto ha, infine, ricordato che, al momento, i profughi ucraini presenti in Basilicata sono inseriti nella rete di accoglienza del Terzo settore e delle famiglie, per le quali sono state previste dal Governo specifiche misure di sostegno. “Fondamentale è stato sinora lo slancio ed il sostegno del mondo del volontariato, ma è necessario che si raccordi sempre con le istituzioni, abbandonando lo spontaneismo”, ha concluso il prefetto.

About Author