Acciaierie d’Italia chiede proroga cassa integrazione per 3.420 lavoratori

Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria ha presentato al Ministero del Lavoro la richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria (Cigs) per 12 mesi, coinvolgendo in media 3.420 dipendenti. La misura riguarda principalmente lo stabilimento di Taranto, con 2.955 lavoratori interessati (2.368 operai, 378 impiegati e quadri, 209 intermedi), e altre unità produttive situate a Milano, Racconigi, Legnaro, Novi Ligure, Marghera, Genova e Paderno Dugnano. L’avvio della procedura è previsto per il 1° marzo.

Nella richiesta, Acciaierie d’Italia sottolinea la situazione produttiva dello stabilimento di Taranto, attualmente operante con gli Altiforni 1 e 4 a regime ridotto. La produzione giornaliera si attesta sulle 8.000 tonnellate, ben al di sotto delle 20.000 tonnellate potenziali in pieno assetto produttivo. Il dato annuale al 31 dicembre 2024 indica un output massimo di 2 milioni di tonnellate di acciaio, con una previsione di crescita fino a 3,5 milioni di tonnellate entro dicembre 2025, grazie alla riattivazione dell’Altoforno 2, che sostituirà uno dei due attualmente in funzione.

Tuttavia, l’azienda evidenzia che i volumi attuali e previsti non garantiscono ancora la sostenibilità finanziaria, determinando uno squilibrio strutturale tra costi e ricavi. Questo scenario comporta la necessità di ridurre il fabbisogno di personale a causa delle fermate parziali o totali degli impianti e della ridotta operatività produttiva. La sospensione della Cigs avrà una durata di un anno, con possibilità di proroga per l’intero periodo della gestione commissariale.

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