Nel giorno dell’80° anniversario della Liberazione, la premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza dei valori democratici che il regime fascista aveva negato.
“Oggi l’Italia celebra la ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana – ha dichiarato Meloni -. Rinnoviamo l’impegno affinché il 25 aprile diventi sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.
A Roma, al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli esteri, ha deposto una corona d’alloro. “La libertà si difende ogni giorno tutti insieme”, ha affermato, definendo “incomprensibile” l’invito alla sobrietà per il 25 aprile.
Sulla stessa linea anche Giuseppe Sala, sindaco di Milano, che durante la deposizione delle corone a Palazzo Marino ha commentato: “Sobrietà non significa non celebrare una data storica come quella della riconquista della libertà. Una data che deve farci guardare avanti.”
Non sono mancate le polemiche: a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, nonostante il divieto imposto dall’amministrazione comunale di suonare “Bella ciao” a causa del lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, il corteo del 25 aprile ha intonato comunque il celebre canto della Resistenza.
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