‘Violenza sulle donne anziane, educhiamo al rispetto’

È un dramma dentro il dramma, che rende la piaga della violenza sulle donne ancora più dolorosa e tragica. È la violenza sulle donne anziane. Un fenomeno poco studiato, sottostimato, spesso sottovalutato. Eppure c’è, attraversa la società nel profondo. E se si leggono i pochi studi a disposizione, lascia sgomenti.

L’Auser in questi anni, a livello nazionale e in alcuni contesti territoriali, si è impegnata ad accendere i riflettori su questo volto della violenza, troppo spesso silenziosa, nella convinzione che sopraffazioni, abusi, femminicidi di donne anziane devono essere riconosciuti, devono essere fatti di cui si deve parlare e che si devono indagare con ricerche specifiche.

A oggi non esistono statistiche nazionali sulla violenza contro le donne anziane. Lo stesso ISTAT incasella questo tipo di violenza in modo generico come abuso sugli anziani. E invece è una grande questione, che si innesta in un contesto di alta fragilità rappresentato dall’età. Il genere costituisce un fattore di rischio aggiuntivo. L’età avanzata infatti, oltre a allo scarso reddito, il rischio disabilità, la vedovanza identificano le donne quali soggetti a più alto rischio di abuso.

Alcune stime indicano come un anziano su tre sia vittima di abusi. Sono 4 milioni e ben 2,5 sono donne, 2.800 vittime di violenze sessuali. Inoltre 25.000 delle 210.000 anziane che vivono in strutture sanitarie sono vittime di violenze verbali e fisiche, ma la maggior parte dei maltrattamenti avviene fra le mura domestiche in parte ad opera di badanti, vicini di casa, parenti e operatori sanitari: in due terzi dei casi i responsabili sono addirittura membri della famiglia, come il coniuge, figli e nipoti.

Uno studio del 2020 relativo al decennio 2010-2019 su 1207 donne vittime di femminicidio in Italia, aveva evidenziato come nel campione studiato il 27,1% delle donne avesse età superiore ai 65 anni, che il tipo più comune di violenza fosse quella fisica, e l’omicidio risultasse associato alla presenza di una malattia fisica o mentale, nella vittima, nell’aggressore o in entrambi.

Nelle fasce di età più avanzate, è molto comune la difficoltà delle anziane donne a chiedere aiuto, la scarsa consapevolezza dei loro diritti e, qualora li conoscano, la difficoltà di rivendicarli, il timore di essere abbandonati dai figli o di essere allontanata dal proprio contesto abitativo o per retaggio culturale e stereotipi.

Crediamo che questa tematica costituisca un importante punto di riflessione e debba diventare un terreno di impegno per Auser Puglia.

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